Senza titolo 18

2009

Critica di Enzo Papa

Con sensibilità squisitamente femminile Paola Adornato esprime il suo rapporto biunivoco con la realtà metropolitana, attraverso l'osservazione indagatrice di porzioni minimali della configurazione urbana, colte laddove la geometria del costruito intreccia forme che solo l'occhio dell'Artista coglie nei molteplici valori estetici, armonici ed equilibrati.

Il senso innato della figurazione, educato con lo studio e con l'esercizio alla visione ed alla rappresentazione, perfezionato con l'applicazione accademica del corso di scultura, elaborato mediante l'occhio fotografico che isola e cattura ciò che sfugge al frettoloso passante, o ciò che gli è precluso per inaccessibilità o per ignavia, in Paola Adornato si fa poesia nell'iridescenza del colorismo, nella sofficità delle alternanze chiaroscurali, nelle opposizioni dei pieni e dei “vuoti”, mai vuoti, ché sono spazi costruttivi del delineato positivo, strutture e antistrutture di precisissima composizione, estrinsecazione di scelte elevate, che quasi sempre sfiorano l'astrazione, pur offrendosi riconoscibili ed accattivanti.

Sentimento ed emozione, soavità e rigore informano l'arte di Paola Adornato, voce nuova tra pittura e solidità plastica, sguardo inusuale di donna che sa vedere con la severità imposta dalla ricerca estetica mai esaurita, ma rivelata in ogni dipinto da un'artista che veste di originalità e di grazia ciò che spesso turba le menti prosaiche.
In tal modo Paola Adornato offre allo spettatore un florilegio di gemme visive che riscattano la tristezza delle città moderne e sollevano l'osservatore all'esterno e al di sopra delle fenditure viarie dell'agglomerato urbano.